Cosa c’è di meglio che coltivare frutta e verdura direttamente in casa, in balcone o nel proprio giardino? La soddisfazione di aver dato vita a qualcosa di personale, totalmente biologico e assolutamente sano è impagabile!
Trovandoci in piena stagione estiva, tra gli ortaggi per eccellenza troviamo la melanzana, la cui coltivazione è abbastanza particolare soprattutto per quanto riguarda la difesa dai parassiti; quest’ultimi, infatti, ne sono ghiotti ed è necessario ricorrere a tutta una serie di accortezze per portare a termine la coltura nel migliore dei modi.
Origine e caratteristiche della melanzana
Dal latino Solanum Melongena, la melanzana è un ortaggio che, come il pomodoro, appartiene alla famiglia delle Solanacee che richiedono una rotazione colturale. Ha origini asiatiche, probabilmente indiane ed è arrivata prima in Spagna e poi in Italia durante il XV secolo per mano degli arabi. Difatti, il termine “melanzana” ha etimologia araba: deriva da “bandigian”, si è trasformata in “melangiana” per arrivare al contemporaneo “melanzana”.
Si tratta di un ortaggio resistente, tanto che la pianta assomiglia ad un piccolo arbusto. Il fusto è eretto e presenta numerose ramificazioni, si eleva per circa 70 centimetri, le foglie hanno piccole spine al centro e sono ricoperte da una peluria molto sottile. I germogli nascono all’incrocio tra la foglia e il fusto, mentre i fiori hanno origine all’ascella delle foglie e, solitamente, sono di colore lilla.
Varietà e valori nutrizionale della melanzana
In natura, esistono tantissime varietà di melanzane, che si differenziano per forma, colore gusto e usi in cucina. Ci sono, ad esempio, melanzane nere, viola, bianche o rosse; tonde, ovali, allungate o a funghetto; quelle ideali per essere arrostite e quelle, invece, perfette per essere ripiene.
Per quanto riguarda l’aspetto nutrizionale, la melanzana è indicata per le diete ipocaloriche, considerando che ha un rapporto di sole 18 kcal per ogni 100 gr. Ha un alto contenuto di acqua, sali minerali come il potassio e vitamine A e C.
Come coltivare le melanzane biologiche
Prima di procedere con la coltivazione, bisogna sapere che quella delle melanzane è una pianta autoimpollinante che presenta fiori ermafroditi. La sua fecondazione, quindi, può essere autogama o incrociata, ovvero per via di insetti. Questo le consente di essere molto feconda e produttiva
Per far sì che cresca sana e rigogliosa, è necessario evitare la stagione più fredda e temperature al di sotto del 10°C; la melanzana, infatti, richiede un clima mite ed è molto resistente al caldo.
In ogni caso, puoi sempre dare un’occhiata al nostro articolo sulle migliori serre per orto e scegliere quella che fa per te!
Periodo di semina e trapianto
Come tutte le solonacee, anche la melanzana ha bisogno di molto tempo per crescere, almeno 45 giorni; per questo è importante calcolare bene i tempi e il momento della semina. Si consiglia di utilizzare un semenzaio per la formazione della piantina, preferendolo alla semina in campo aperto dove il seme potrebbe essere sovrastato dalle erbe infestanti. Con un semenzaio è più semplice tenere la situazione sotto controllo e proteggere la piantina il più possibile.
Il periodo ideale per il trapianto va da marzo a maggio se si sceglie la coltivazione in serra, da aprile a fine giugno se si opta per il campo aperto.
Preparazione del terreno
Come accennato, la coltivazione delle melanzane richiede una certa accortezza partendo già dalla predisposizione del terreno, che può avvenire in modo meccanico o manuale. La pianta, già definita forte e robusta, presenta radici che affondano in profondità nel terreno, quindi è necessario che quest’ultimo sia lavorato in modo che possa accoglierle al meglio. Preferibile, infatti, effettuare una preparazione tramite trattore e ripuntatore.
Concimazione
Allo stesso modo, anche la concimazione pre-semina deve essere abbondante, in modo da fornire tutta la sostanza organica necessaria affinché la melanzana cresca rigogliosa. Durante i mesi invernali, quindi, bisogna effettuare numerose concimazioni con letame di mucca o cavallo o, in alternativa, con concime pellettato. Per saperne di più, leggi la nostra guida ai migliori concimi per orto!
Rotazioni colturali
Successivamente, anche le rotazioni colturali sono molto importanti dato che la melanzana consuma molto terreno e, prima e dopo la sua semina, è opportuno effettuare colture più leggere. Se si sfrutta in eccesso, infatti, il terreno può danneggiarsi e causare patologie e problemi alle colture successive.
Irrigazione e distanze di trapianto
Si intuisce come anche l’irrigazione debba essere abbondante. Per evitare sprechi e ristagni, la soluzione sta nell’utilizzo di irrigazione a goccia, quando possibile, che può essere realizzata con l’uso della manichetta con ala gocciolante.
La pianta di melanzana, inoltre, ha bisogno di molto spazio per svilupparsi in modo adeguato, quindi si consiglia di mantenere una distanza di almeno 60 centimetri tra una semina e l’altra e di 1 metro tra le varie file.
Pacciamatura
Di fondamentale importanza è la pacciamatura, preferibilmente quella con i teli, che garantisce un miglior controllo delle erbe infestanti durante un ciclo di vita abbastanza prolungato. Questa tecnica può essere utilizzata anche in presenza di altre piante come, ad esempio, nella coltivazione delle fragole.
Sostegni
Esattamente come per i pomodori, anche per le melanzane è opportuno realizzare un buon sistema di sostegno, per due motivi: per evitare che la pianta si pieghi e, infine, si spezzi e per agevolare la raccolta. Per realizzarne uno ad hoc, si possono utilizzare pali in legno di castagno alti 2,20 metri e disposti ogni 2 metri sulla fila delle piante. Attorno a ciascun palo bisogna far passare un filo di nylon molto spesso che possa contenere la pianta. In alternativa, è possibile utilizzare canne di bambù.
Potatura
Un trucchetto per far crescere al meglio le melanzane risiede nel potarle fin dall’inizio. Già alle origini, infatti, presenta dei piccoli germogli che, in seguito, diventeranno veri e propri rami della pianta. Rimuoverli consente alla pianta stessa di respirare e di svilupparsi con maggiore intensità.
Raccolta
La raccolta delle melanzane non è difficile, ma presenta alcune insidie. Innanzitutto, bisogna prestare attenzione alle numerose spine presenti, abbastanza velenose; per questo si raccomanda di indossare sempre dei guanti da giardinaggio adeguati. Inoltre, è consigliato raccogliere i frutti nei tempi stabiliti per non ritrovarsi, poi, con dei frutti enormi, con una buccia eccessivamente spessa e una quantità di semi fuori dal normale.
Parassiti e lotta biologica
In ultimo, qualche dritta per quanto riguarda la lotta ai parassiti. La melanzana, come accennato all’inizio dell’articolo, è facile preda di numerosi insetti che si aggirano negli orti. I più fastidiosi sono gli afidi, il ragnetto rosso, l’altica e la mosca bianca. Per evitare un attacco dannoso, si consiglia di ricorrere a difese antinfestanti che possono essere tranquillamente preparate in casa con prodotti naturali e a portata di mano. L’importante è prevenire e, in caso di forte presenza, intervenire tempestivamente.
Una volta raccolte, le melanzane biologiche sono perfette per realizzare piatti gustosi e prelibati! E si possono rendere ancora più saporite aggiungendo una spezia super preziosa: ecco qualche suggerimento utile su come coltivare lo zafferano!