L’alimentazione nostrana, attraverso le importazioni di piante e prodotti da altri paesi, è diventata via via sempre più varia e multietnica. Con il trascorrere del tempo, molti cibi provenienti da altre parti del mondo sono entrati a far parte della nostra cucina e hanno iniziato a riempire le nostre tavole in modo del tutto naturale.
Immancabile, in questo caso, l’avocado: utilizzato come ingrediente per insalate fredde, come base per toast e bruschette o come elemento essenziale per l’ormai tanto amato sushi, è un frutto coltivato anche in Italia, soprattutto nelle regioni meridionali, del quale tante persone non riescono più a farne a meno.
Scopriamo insieme origini, caratteristiche e modalità di coltivazione di questo amatissimo frutto tropicale!
Origini e specie dell’avocado
L’avocado, il cui nome originale è Persea americana, è una pianta nativa dell’America Centrale appartenente alla famiglia botanica delle Lauraceae ma, come già detto, da diversi anni viene coltivata anche nella nostra penisola. Trattandosi di una pianta tropicale predilige, ovviamente, un clima caldo tipico del sud e, in particolare, della Sicilia.
Esistono diverse specie o razze di avocado, che vengono attualmente coltivate come varietà pure o come ibride. Ecco quali sono:
Avocado messicano
Si tratta della specie che tollera maggiormente i climi nostrani: gli alberi maturi riescono ad affrontare anche temperature al di sotto dei 5°C senza risentirne, dando vita alle varietà Zutano, Bacon e Shephard.
Avocado guatemalteca
Questa razza, invece, ha origine sugli altopiani tropicali e, di conseguenza, richiede un clima tropicale, fresco e senza eccessivi sbalzi di temperatura. Gli alberi, in questo caso, possono sopportare temperature non al di sotto dei 2°C e le varietà di riferimento sono Gwen e Reed.
Avocado antillano
In ultimo, la razza antillana nasce nelle terre umide e basse dell’America Centrale tropicale, quindi è quella che meglio riesce a tollerare i suoli e l’acqua salina. Essendo, d’altra parte, la specie meno resistente al freddo, poco si adatta ai climi italiani.
Caratteristiche dell’avocado
L’albero di avocado è un sempreverde, con una chioma densa e dall’aspetto molto gradevole, che può raggiungere un’altezza superiore ai 20 metri. Cresce molto velocemente: nell’arco di 3-4 anni può raggiungere le stesse dimensioni di un albero di arance di 10 anni! Fiorisce prevalentemente in estate, mentre si rallenta durante l’inverno.
Le foglie crescono di forma ellittica, lucide e di un verde scuro con venature più chiare. Quelle della specie antillana sono inodori, mentre quelle delle razze guatemalteche e messicane profumano di anice. Da queste si possono ricavare benefici oli essenziali da poter utilizzare anche a scopo medico.
Peculiarità dei fiori di avocado
Per la pianta di avocado la fioritura non è solo particolare, ma anche determinante per la produttività. I fiori, infatti, sono di tipo ermafrodito, cioè sono dotati di organi sessuali sia maschili, che femminili ma, nonostante ciò, l’autofecondazione è molto difficile.
Quello che può apparire come un difetto genetico è, in realtà, corretto in natura dal fatto che esistono 2 differenti tipi di biologia floreale. Nel caso specifico dell’avocado, le piante si distinguono nei gruppi A e B:
- gruppo A: i fiori possiedono la ricettività del pistillo in occasione della mattina del primo giorno e, quindi, si comportano da fiori femminili. Resta comunque un problema: le antere rimangono piegate, quindi il polline non è nelle condizioni di poter effettuare la fecondazione. Durante il pomeriggio del secondo giorno, invece, si comportano come fiori maschili;
- gruppo B: avviene esattamente il contrario; di conseguenza, per eseguire la fecondazione e ottenere la produzione è necessario far combaciare la presenza di piante appartenenti a entrambi i gruppi, in modo da procedere con un’impollinazione incrociata.
Se, quindi, desideri coltivare l’avocado nel tuo orto, ricordati di piantare tutti e due i gruppi per poter sovrapporre le fasi di fioritura. Inoltre, tieni a mente anche altri fattori molto determinanti:
- la presenza di insetti pronubi, come le api;
- temperature diurne superiori ai 10°C.
Considerando che la fioritura avviene in primavera, in teoria non dovrebbero riscontrarsi problemi in merito.
Tipologie dei frutti di avocado
Esistono differenze non solo per le piante, ma anche per i frutti di avocado. Nello specifico:
- i frutti guatemaltechi hanno dimensioni medie, sono di forma ovoidale (simile a una pera) e di colore verde scuro;
- i frutti messicani sono più piccoli, pesano circa 170 gr l’uno, presentano una pelle molto sottile e, quando maturi, diventano quasi neri.
In linea di massima, la polpa di tutti i frutti di avocado è di un verde intenso vicino alla pelle e più gialla andando verso il seme; si può estrarre un olio dalle proprietà benefiche per pelle e capelli.
Come coltivare l’avocado
Adesso che hai appreso tutte le caratteristiche dell’albero di avocado e sai, più o meno, a cosa andrai incontro, puoi prendere appunti su come coltivarlo al meglio: il terreno e il clima adatti, la semina, la cura e, infine, la raccolta.
Metodi di produzione dell’avocado
Il metodo più efficace per la riproduzione dell’avocado è quello via seme: basta semplicemente inserirlo capovolto all’interno di un bicchiere d’acqua, bloccarlo con degli stecchini per tenerlo fermo e aspettare qualche giorno. Il seme, spontaneamente, si aprirà e inizierà a fare le radici, in modo da poterlo piantare nel terreno iniziando la coltivazione in vaso o in giardino.
Se il tuo obiettivo è di impiantare l’avocado e ottenere (per poi gustare) frutti sicuramente sani e buoni, il consiglio è di rivolgerti a un vivaio specializzato, dove potrai acquistare piante certificate, già innestate e comprensive di almeno 2 varietà diverse e compatibili tra loro.
Il clima migliore per la coltivazione dell’avocado
Abbiamo già accennato alle esigenze climatiche dell’avocado che, da buona pianta tropicale, si adatta facilmente a climi diversi ma sempre piuttosto miti. Da evitare sicuramente le zone con inverni lunghi e freddi, che presentano gelate e temperature sotto i 5°C. Anche al sud Italia, dove comunque il clima è piuttosto caldo, è necessario prevedere una buona protezione delle piante durante i mesi più freddi; meglio scegliere, quindi, luoghi soleggiati e, al tempo stesso, riparati dai venti.
Coltivazione dell’avocado: terreno e irrigazione
Il terreno ideale per una buona coltivazione dell’avocado è quello sciolto e fresco, che goda di un ottimo drenaggio idrico, buona fertilità e pH preferibilmente neutro. I terreni difficili non vanno bene, quindi sono da escludere quelli argillosi e compatti.
L’assistenza idrica è indispensabile e deve essere continua durante i mesi caldi: in estate, infatti, la pianta fiorisce al meglio ma necessita di un terreno perennemente umido. In inverno, invece, le irrigazioni possono essere sporadiche.
Pacciamatura e inerbimento per la coltivazione dell’avocado
Le radici dell’avocado sono superficiali ed espanse quindi, per favorirne la crescita e uno stato di buona salute, è sempre meglio realizzare uno strato di pacciamatura naturale intorno alla chioma. Così facendo, il suolo si manterrà umido e lo sviluppo delle radici eviterà la crescita di erbe infestanti. Inoltre, non si avrà un’azione diretta del sole.
Un altro consiglio è di gestire il suolo attraverso un inerbimento permanente, con periodici sfalci delle essenze erbacee, preferibilmente leguminose. Da evitare, invece, le lavorazioni, anche superficiali. In questo modo, non sarà necessario aggiungere concimi organici aggiuntivi.
Coltivazione dell’avocado e potatura
L’avocado, come già detto, cresce molto velocemente e raggiunge altezze abbastanza elevate. In ambito domestico, quindi, conviene eseguire diverse potature per mantenere la pianta di dimensioni più compatte e gestibili.
Bisogna effettuarle soprattutto durante i primi anni dato che, una volta cresciuta, sarà difficile intervenire sulla pianta. Così facendo si otterrà un unico tronco con alcune branche principali. Se hai acquistato la pianta in un vivaio, allora puoi eseguire la potatura subito dopo l’impianto e, per i 2 anni successivi, all’inizio della primavera.
Una volta impostato il tutto, gli interventi di manutenzione sono davvero pochi e comprendono una semplice sfoltita della vegetazione, con la rimozione di parti secche, danneggiate o che si incrociano. Dato che i rami dell’avocado sono molto sensibili ai tagli della potatura, si consiglia di applicare sulle ferite dei prodotti cicatrizzanti come la propoli.
Raccolta e conservazione dell’avocado
I frutti di avocado possono essere raccolti alla fine del mese di ottobre o durante i primi giorni di novembre.
Se preferisci che i frutti siano maturi prima di consumarli, ricordati di conservarli a temperatura ambiente, magari all’interno di un sacchetto di carta. Non appena maturi, riponili in frigo per 2-3 giorni; dopo l’apertura, puoi continuare a tenerli in frigo per un massimo di 2 giorni e bagnando la polpa con del succo di limone per evitarne l’ossidazione.
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