L’amore per la terra regala sempre dei bellissimi frutti: basta coltivarla con costanza, prestarle le dovute attenzioni e, in poco tempo, la ricompensa è sempre appagante e soddisfacente.
Hai mai sentito parlare di orto sinergico? Si tratta di un nuovo modo di concepire il rapporto tra terra e agricoltura ideato dalla spagnola Emilia Hazelip. Grande amante della coltivazione, si è basata sui principi di Masanobu Fukuoka secondo i quali il terreno per le coltivazioni non ha bisogno di lavorazioni, la lotta ai parassiti deve essere attuata con il naturale utilizzo di insetti e la fertilizzazione è assolutamente abolita.
Contrariamente all’agricoltura classica, quindi, quella sinergica evita qualunque influenza umana sul terreno, lasciandolo libero di evolversi naturalmente. In linea di massima, le regole da seguire per creare e mantenere un orto sinergico sono:
- non arare la terra;
- non compattare il suolo;
- non concimare;
- piantare almeno 3 specie di piante diverse contemporaneamente.
L’ultimo punto è la chiave di volta che garantisce l’equilibrio ideale per lo sviluppo di tutte le colture presenti. Generalmente, dovrebbero essere piantate insieme una leguminosa, una liliacea e una verdura comune: l’unione delle loro proprietà diventa una combo imbattibile per rigenerarsi in modo totalmente autonomo ed ottenere un risultato eccezionale!
Come creare un orto sinergico
Un orto sinergico può essere realizzato all’interno di un giardino più o meno grande: bastano pochissimi passi e potrai improvvisarti agricoltore! A prescindere, però, ci sono alcuni aspetti che bisogna valutare e tenere in considerazione ancora prima di iniziare:
Il terreno
Come già accennato, il terreno non ha bisogno di lavorazioni. Questo può solo renderti felice, considerando che risparmierai tantissimo tempo, ma devi prestare molta attenzione al momento della semina: gli ortaggi verranno coltivati su appezzamenti di terreno rialzati chiamati bancali, mentre la parte di terreno calpestabile, ovvero il camminatoio, dovrà essere mantenuta libera per il nostro passaggio e per le operazioni da compiere intorno ai bancali.
In linea di massima, i bancali possono mantenere una grandezza standard che permette all’agricoltore di arrivare facilmente al centro, compiendo il minimo sforzo. Vanno benissimo, quindi, un’altezza minima di 10-15 cm e massima di 50-50 cm, con una lunghezza proporzionata allo spazio che si ha a disposizione.
I passaggi, invece, dovranno essere larghi almeno 50 cm per consentire il passaggio di attrezzi e persone senza danneggiare le piante.
Se hai a disposizione un terreno che non viene coltivato da diverso tempo, è meglio effettuare qualche lavoro iniziale che lo prepari ad una successiva coltura:
- elimina la parte più alta delle piante, taglia gli arbusti alla base e rimuovi le erbacce con un decespugliatore;
- rimuovi dalla superficie del terreno residui di ogni tipo;
- utilizza un trattore per compiere un’aratura abbastanza profonda, di almeno 40-50 cm, o una vanga se si tratta di un terreno di piccole dimensioni;
- elimina eventuali radici per non far crescere altre piante;
- avvia una procedura di sminuzzamento e appianatura del terreno, aiutandoti con un rastrello.
Se, invece, il terreno è già stato coltivato allora puoi procedere direttamente con l’appianatura, l’inserimento dei bancali e lo spargimento di letame o composto.
Le irrigazioni
Una volta preparato il terreno, devi passare ad un dettaglio molto importante: l’irrigazione. Il metodo prediletto è quello a goccia che, assicurando la giusta quantità di acqua alle piante, evita gli sprechi e l’aumento dei costi. Inoltre, è il sistema che non bagna il fogliame delle piante e indirizza l’acqua direttamente sulle radici.
Per realizzarne uno in completa autonomia devi munirti di semplici tubi di polietilene di 1,5 cm sui quali dovrai applicare dei fori di 1 mm distanti tra loro circa 30 cm. Questi tubi, poi, dovrai posizionarli sotto lo strato di pacciamatura attraverso un tubo a spirale o a serpentina, a seconda dello spazio a disposizione. Per fissarli al terreno, puoi utilizzare dei ganci in legno o in plastica. Una volta disposto, il tubo dovrà essere chiuso ad un’estremità e ricoperto dalla pacciamatura; all’altra estremità, invece, verrà fissato un irrigatore programmabile e monitorabile, in modo da utilizzarlo solo in un determinato arco di tempo.
Se non sei molto portato per il fai da te, recati in qualunque ferramenta o in qualsiasi negozio di giardinaggio e acquista il tubo forato già pronto o, in casi estremi, un kit di irrigazione a goccia completo da montare.
La pacciamatura
Una fase molto importante per dar vita ad un orto sinergico funzionale è la pacciamatura, ovvero la copertura del terreno con uno strato di materiale che mantiene l’umidità del suolo, lo protegge dall’erosione e dalla pioggia, ne mantiene la struttura e ne mitiga la temperatura. Perché è utile questa tecnica per l’orto sinergico? In pratica, funge da protezione per il terreno e sostituisce appieno l’intervento umano nell’eliminazione delle erbe infestanti.
Inoltre, i microrganismi presenti nel terreno possono trasformare costantemente ed indisturbati la materia vegetale generando concime naturale, senza la zappatura e la vangatura dell’uomo che potrebbero distruggerli.
La pacciamatura può essere realizzata utilizzando materiali diversi, quali:
- paglia;
- foglie secche;
- erba secca;
- qualsiasi materiale biodegradabile.
Bisogna rinnovarla con cadenza regolare ed aumentarne lo spessore in inverno, in modo da proteggere il terreno dal gelo. I benefici apportati dalla sua applicazione sono davvero numerosi:
- conserva l’umidità del terreno;
- evita l’eccessiva traspirazione;
- trattiene il calore evitando al gelo di danneggiare le radici;
- crea un ambiente favorevole per i lombrichi, che forniscono importanti nutrimenti alle piante.
Le semine
Adesso una domanda sorge, ovviamente, spontanea: se il terreno non deve essere lavorato, come si controlla la crescita di erbe infestanti? La soluzione migliore sta nell’effettuare delle semine continue. Strano ma vero, l’unico modo per tenere alla larga queste erbacce dannose è popolare i bancali di ortaggi e piante aromatiche in modo continuo, per non lasciare loro lo spazio necessario per generarsi e moltiplicarsi.
Tieni sempre a mente i cicli di semina delle piante, in modo da attuare le rotazioni con criterio. Per ottenere un buon risultato, dovrai spostare lo strato superficiale di pacciamatura, piantare i semi e ricoprire con lo stesso strato in modo uniforme.
La raccolta
Nel momento in cui passerai alla raccolta ricordati che tutti gli ortaggi raccolti, tranne le specie bulbose e tuberose, dovranno essere lasciati sul terreno senza essere sradicati, in modo da fornire al terreno tutto il nutrimento generato dalla loro decomposizione. Se, in corso d’opera, ti rendi conto che una pianta mostra segni di malattia, non esitare ad eliminarla e bruciarla.
Consociazioni e avvicendamenti
Questi due meccanismi consentono di fornire una varietà molto vasta di piante e ortaggi e diminuisce drasticamente la presenza di parassiti che, terminato il cibo a loro disposizione, dovranno per forza di cose cercare altrove.
Malattie e parassiti
Dato che la mano dell’uomo non può assolutamente intervenire, anche il controllo di parassiti e malattie avviene in modo totalmente naturale. Un metodo efficiente è l’eliminazione manuale di larve e uova (ma solo se sai riconoscerle), altrimenti puoi optare per l’utilizzo di prodotti naturali di origine vegetale come il macerato di ortica, di equiseto, di aglio, tabacco e peperoncino o a base di propoli.