Tra tutti gli ortaggi che possono essere coltivati anche da non professionisti, la patata assume un ruolo di grande rilievo: non solo per la vastità di tipologie esistenti, ma anche per il largo consumo che se ne fa in cucina per la preparazione di piatti di qualunque natura.
Un aspetto che rende la patata così “corteggiata” riguarda il fatto che possa essere coltivata davvero in tanti modi: che sia in vaso, in balcone, in giardino o in un orto è possibile seguire piccoli accorgimenti per ottenere, alla fine, grandi risultati!
Scopriamo insieme le sue caratteristiche e passaggi necessari per semina, coltura, raccolta e conservazione!
Patate: origini e varietà
La patata è un tubero appartenente alla famiglia delle solanacee. Le sue origini si collocano a 2000 metri di altezza sulle Ande peruviane, dove trova il clima mite ideale per crescere e prosperare liberamente.
In natura esistono numerose varietà di patate, che si distinguono nella polpa, nella buccia, nelle tipologie di terreno più indicate e per il consumo finale. La caratteristica, però, che maggiormente solca nettamente le differenze riguarda il tempo di maturazione: alcune tipologie impiegano 60-85 giorni per maturare (patate precoci), altre tra i 80 e i 120 giorni (patate semi tardive), altre ancora 130-140 giorni (patate tardive).
Per fare una panoramica generale si possono menzionare:
- Patata Kennebeck: consiste in un tubero con buccia bianca e pasta bianca e farinosa, indicato per la preparazione del purè;
- Patata Desirée: una semi tardiva a pasta gialla e con buccia rossa, molto resistente alla cottura e, di conseguenza, adatta alla frittura;
- Patata Vivaldi: dalla forma lunga e ovale, dal colore giallo intenso sulla buccia e più chiaro all’interno;
- Patata Monalisa: con forma allungata e colore giallo, indicata per il ciclo colturale semi precoce;
- Patata Violet Queen: tardiva o semi precoce, si distingue per la pasta violacea e la buccia blu;
- Patata Agata: perfetta per preparare le patatine novelle, presenta una buccia liscia;
- Patata Spunta: è una semi precoce con una robusta resistenza alle malattie da consumare in periodi brevi.
Come preparare il terreno per coltivare le patate
Il terreno migliore per la coltivazione delle patate deve possedere un pH intorno ai 6 e inferiore ai 7. Deve essere predisposto già dall’inizio attraverso una buona concimazione realizzata con circa 6 kg di letame maturo per metro quadro oppure 0,6 kg di pollina o stallatico pellettato (per scoprire tutte le loro caratteristiche, leggi il nostro articolo sui migliori concimi per orto e giardino!). Necessita di una lavorazione profonda, in modo che appaia sciolto e molto drenante al momento della semina, tramite l’affondamento della lama di almeno 30-40 centimetri. Bisogna evitare, infatti, che si formino ristagni di acqua, che danneggiano profondamente i tuberi.
Quando e come seminare le patate
La semina delle patate parte in primavera, con temperature comprese tra i 12°C e i 20°C. In base alla zona e, quindi, al clima il periodo può variare, oscillando tra febbraio e giugno oppure tra settembre e ottobre.
Per ottenere un buon risultato, si deve prevedere una semina per file distanziate tra loro di almeno 70 centimetri. Le patate si devono collocare ciascuna ogni 25-30 centimetri lungo la fila e devono essere interrate a circa 10 centimetri di profondità per essere ricoperte con 10 centimetri di terra. Il terreno, successivamente, deve essere mantenuto compatto e umido.
In verità, la semina delle patate funziona tramite la moltiplicazione per talee: il seme reale è contenuto all’interno delle palline verdi successive alla fioritura, mentre il tubero non è altro che un fusto modificato che serve come riserva di amido per la pianta. In questa tipologia di semina, quindi, si possono utilizzare sia patate intere, sia pezzi di tubero. Di conseguenza, se si hanno a disposizione tuberi di 50 gr, si possono suddividere in pezzi da 20 gr in modo da avere più semente.
Dopo 1 settimana dalla semina, i germogli raggiungeranno i 2 centimetri di altezza e si potrà procedere alla partizione dei tuberi, facendo attenzione a non danneggiare i germogli e lasciando asciugare per qualche giorno.
Il clima ti è sfavorevole? Leggi il nostro articolo sulle migliori serre per orto e scegli quella che fa per te!
Come coltivare le patate in 6 step
Una volta seminate, le patate necessitano di alcune operazioni per svilupparsi al meglio. Vediamo insieme le 6 principali attività per coltivarle al meglio.
1. Rincalzare le patate
Con “rincalzare” le patate (e non solo) si intende semplicemente spostare un po’ di terra verso la base della pianta, per proteggerla. Per quanto riguarda i tuberi in questione, si tratta di un’operazione da eseguire su due livelli:
Primo rincalzo delle patate
Si effettua dopo 15-20 giorni dalla semina, ovvero quando spuntano le prime foglioline e bisogna salvaguardare i germogli da eventuali gelate. Al contempo, si possono eliminare anche le erbe infestanti, in modo da permettere alla pianta di allungare lo stelo.
Secondo rincalzo delle patate
Si effettua dopo un mese e deve essere preceduto da una buona concimazione. Si deve creare un cumulo di terra di circa 30 centimetri sulla pianta in modo da riparare i tuberi dai raggi del sole. La luce diretta, infatti, produce la solanina, una sostanza velenosa che rende le patate verdi e non più commestibili.
2. Come irrigare le patate
Quando si coltivano le patate si può irrigare in due modi differenti: a scorrimento o a pioggia. Il momento migliore è sicuramente al mattino presto, quando le temperature sono più fresche. La quantità di acqua va aumentata nel momento in cui compaiono i primi germogli e a fine fioritura.
Sei indeciso su come irrigare il tuo orto o il tuo giardino? Leggi il nostro articolo su come scegliere tra annaffiatoio e irrigatore!
3. Come concimare le patate
Tra tutti gli ortaggi disponibili, la patata è sicuramente tra i più esigenti: pertanto, richiede una concimazione di fondo, che può essere fertilizzata sia in fase di semina, sia durante tutto il primo periodo di crescita.
4. La resa e la raccolta delle patate
Generalmente, si ottengono 3-4 kg di patate per ogni metro quadro di terreno coltivato; questo dato può essere utile a chi decide di coltivarle nel proprio orto e ne fa un uso domestico.
Se si desidera ottenere un raccolto di patate novelle, il consiglio è di raccoglierne quando la pianta è ancora verde; se, invece, si preferiscono patate normali, allora il momento migliore è quando la pianta si presenta secca e completamente gialla. Il tempo di maturazione, quindi, cambia in base alla tipologia di patata seminata, ma anche dalle condizioni climatiche e dall’annata.
Per capire se una patata è pronta per essere raccolta bisogna osservarne la buccia: se questa non si stacca facilmente vuol dire che è giunto il momento di raccoglierla! In linea di massima, le patate si possono mangiare anche prima ma, se si ha intenzione di conservarne una parte, allora meglio aspettare che siano ben mature.
La raccolta può avvenire tramite una forca, sollevando la zolla di terra sotto la pianta e tirando fuori tutti i tuberi che, nel corso dei mesi, si sono formati in corrispondenza delle radici.
5. Consociazioni e rotazioni delle patate
Anche per le patate sono previste consociazioni e rotazioni colturali che permettono di ottenere un buon raccolto. Di solito, si coltivano con una rotazione triennale nell’orto quindi, se una parte ha accolto le patate per un anno, bisognerà piantare dell’altro almeno per i due anni successivi. Questo previene anche l’attacco di parassiti e l’insorgenza di malattie.
Per la consociazione, invece, sono perfette le piante di fagioli, piselli, cavoli e girasoli.
6. Come conservare le patate
Infine, ecco arrivato il momento della conservazione delle patate. Anche dopo la raccolta è necessario tenerle lontane dalla luce solare, sempre per via della produzione di solanina. Sicuramente ti sarà capitato di trovare dei piccoli germogli sui tuberi dopo qualche giorno dalla raccolta: questi cominciano a comparire a seguito di un periodo di “dormienza” compreso tra 70 e 120 giorni, che può aumentare se le patate vengono conservate al freddo. Per questo, il consiglio è di tenere il raccolto in un luogo buio, lontano dalla luce del sole e abbastanza ventilato.
Come coltivare le patate in 8 modi diversi
Una volta stabilito quali siano gli step per ottenere un buon raccolto di patate, può esserti utile scoprire le modalità di coltivazione, che possono avvenire tramite strumenti differenti da scegliere in base ai tuoi spazi e alle tue necessità. Ecco gli 8 più interessanti:
1. Coltivare le patate in una borsa della spesa
La prima idea consiste nel coltivare le patate all’interno di un sacchetto della spesa. Farlo è molto semplice: bisogna riempire il fondo con del terriccio e posizionare le patate già germogliate. Man mano che le piante cresceranno, sarà necessario aggiungere dell’altro terriccio in modo che i frutti e le radici possano svilupparsi al meglio.
2. Coltivare le patate in un sacco
Molto simile alla modalità precedente: bisogna prendere un sacco di juta, posizionare del terriccio sul fondo, piantare le patate e aggiungere ulteriore terriccio in fase di crescita. Si può sfruttare questa tecnica anche per la coltivazione dello zenzero e può tornare utile in assenza di un vero e proprio orto a disposizione.
3. Coltivare le patate in vaso
La coltivazione delle patate in vaso è davvero molto facile, soprattutto in merito alle novelle che si possono gustare anche con la buccia. Servono vasi capienti, sia rotondi che rettangolari, con una profondità non superiore ai 30 centimetri. I vasi, una volta riempiti, potranno essere posizionati tranquillamente in balcone o in terrazza.
4. Coltivare le patate in un bidone
Riutilizzare un bidone della spazzatura per coltivare le patate? Assolutamente possibile! Basta che sia abbastanza capiente, in modo da far crescere le piante in piena libertà. Le patate, non appena mature, potranno essere raccolte semplicemente ribaltando il bidone!
5. Coltivare le patate con la pacciamatura con la paglia
La coltivazione delle patate può essere migliorata e incentivata attraverso la pacciamatura con la paglia: bisogna ricoprire la superficie del terreno con uno strato di paglia altro circa 4 centimetri, per aiutare il terreno a mantenere la giusta umidità o per ripararlo dalle erbacce.
Vuoi scoprire di più su questo procedimento? Leggi il nostro articolo su cosa sia e come si faccia la pacciamatura!
6. Coltivare le patate a torre
La tecnica della torre di patate prevede una specie di letto rialzato, appositamente creato per facilitare l’aggiunta del terriccio in fase di crescita della pianta. Si tratta di un’alternativa estremamente valida per chi non ha molto spazio a disposizione e vuole realizzare un orto verticale. La torre in questione può essere costruita attraverso pallet o altri materiali di riciclo.
7. Coltivare le patate in un cilindro
L’idea della coltivazione delle patate in un cilindro è non solo inusuale, ma anche originale: prevede la creazione di veri e propri cilindri di rete in orto o in giardino. Il terriccio viene aggiunto man mano che le patate crescono e si rivela una soluzione utile per chi vive in zone non proprio adeguate, con primavere piovose che inumidiscono troppo il terreno.
8. Coltivare le patate con TomTato
Il metodo TomTato prevede la coltivazione contemporanea di patate e pomodori (TOMato e poTATO) già brevettata nel Regno Unito. Nello stesso spazio, quindi, vengono riuniti pomodori ciliegini e patate bianche di qualsiasi cottura. Secondo gli ideatori, grazie a questa accoppiata i pomodori diventano i più dolci del mercato!