Il riso ha sempre fatto parte dell’alimentazione dell’uomo. Ha origini antichissime ed è sempre stato considerato un alimento fondamentale, soprattutto per le popolazioni orientali.
Adori cucinare varie tipologie di riso e ideare ricette sempre nuove ed originali? Allora devi assolutamente provare il riso carnaroli, un mix tra il Vialone e il Lencino, due varietà “sposate” tra loro durante la prima metà del Novecento.
In Italia viene coltivato prevalentemente in Piemonte, dove viene considerato il re dei risi grazie alla sua naturale predisposizione alla preparazione di risotti mantecati ad hoc.
Caratteristiche e proprietà del riso carnaroli
Oltre ad essere il preferito dei piemontesi, il riso carnaroli è anche amatissimo da numerosi chef stellati per la consistenza dei suoi chicchi, perfetti per ricette gourmet, ricercate e raffinate. Questi si presentano con una forma piuttosto allungata e con un colore bianco perlato, tengono perfettamente la cottura e raramente scuociono grazie all’alta quantità di amido presente nel carnaroli, che permette loro di assorbire brodi, burro e salse utilizzati in cottura.
Il sapore è, per natura, leggermente dolce e si sposa perfettamente con gusti più forti come quello del taleggio o del radicchio, ma si accosta benissimo anche a zucca e caprino. Per quanto riguarda i condimenti, poi, ci si può davvero sbizzarrire: il riso carnaroli va bene con qualunque cosa!
La percentuale di amido contenuto al suo interno rende il riso carnaroli inadatto a chi soffre di diabete o ipertensione, dato che potrebbe innalzare i livelli di glicemia; questo non vuol dire che, di tanto in tanto, non ci si possa concedere un buon risotto, ma è sempre meglio consumarlo con parsimonia e moderazione.
D’altra parte, il carnaroli è il riso più digeribile e più facilmente assimilabile. Aiuta a regolare la flora intestinale batterica e favorisce un normale transito intestinale. Si presta anche come valido disintossicante per l’apparato gastrointestinale grazie alla sua formazione lipidica e al contenuto di fibre, che stimolano l’intestino e ne favoriscono la regolarità.
Da non dimenticare, il riso carnaroli contiene anche:
- lisina, un aminoacido essenziale;
proteine; - acidi grassi essenziali;
- potassio, importante per chi soffre di ipertensione arteriosa.
Infine, è una tipologia di riso priva di glutine, aspetto che le permette di poter consumata anche da celiaci e da persone che vogliono mantenersi in forma o seguire una dieta sana ed equilibrata.
Come cuocere il riso carnaroli
Come già accennato, il riso carnaroli è molto apprezzato in cucina per la sua versatilità. Per questo trova impiego soprattutto nella stagione più fredda, quando si predilige la preparazione di risotti e sformati di riso.
Il meglio di sé riesce a darlo nei risotti cremosi, magari a base di verdure come radicchio, zucca, asparagi, cipolla, porro, zucchine e carote, e formaggi come il caprino e il Grana Padano. Inoltre, è perfetto anche per primi piatti di pesce: i chicchi rimangono al dente, separati tra loro, assorbono il brodo e permettono di gustare piatti assolutamente prelibati.