L’aglio, così come i pomodori e le patate, rientra tra gli ortaggi maggiormente utilizzati in cucina sia per la sua capacità di aromatizzare al meglio i piatti, sia per le sue numerose proprietà benefiche.
Appartiene alla famiglia delle Liliaceae e si semina, solitamente, durante la stagione invernale oppure a febbraio, poco prima dell’inizio della primavera. Si pianta lo spicchio, nello specifico, da cui poi prenderà vita la pianta che darà i suoi “frutti” in estate.
Caratteristiche della pianta dell’aglio
La pianta dell’aglio, il cui vero nome è allium sativum, è un’erbacea perenne bulbosa di origini molto antiche, nata in Asia, che si riproduce tramite i bulbilli per divisione degli spicchi. Il bulbo è ricoperto da una tunica protettiva e contiene al suo interno diversi spicchi, che possono variare da 6 a 25; ogni bulbillo, poi, contiene una gemma dalla quale può originarsi una nuova pianta. Il suo fiore è bellissimo e presenta un’infiorescenza a forma di ombrello.
Varietà di aglio
Così come i peperoni, anche l’aglio presenta diverse varietà, che possono essere scelte in base alle caratteristiche e alle finalità di utilizzo. Le più conosciute sono:
- aglio bianco: è il più coltivato per via del suo ottimo rendimento produttivo. la varietà più diffusa è l’aglio piacentino, seguito dall’aglio di Caraglio;
- aglio rosa: tipico delle zone di Agrigento e Napoli, ha un gusto delicato, ma si conserva poco e deve essere consumato non appena colto;
- aglio rosso: è la varietà dal gusto più forte. Il più famoso è quello di Sulmona, insieme a quello di Proceno.
Come seminare gli spicchi di aglio?
Prima di seminare gli spicchi di aglio bisogna prestare attenzione al clima e al terreno: l’aglio, infatti, ama un terreno leggero e, come tutte le bulbose, non regge i ristagni d’acqua. Non ha bisogno di cure particolari, in genere si adatta a tutti i tipi di terreni, compresi quelli sabbiosi e a tutte le tipologie di clima, tant’è che è in grado di resistere anche al freddo intenso.
Per quanto riguarda la concimazione, è consigliato non esagerare con i concimi organici in modo da prevenire i marciumi dell’apparato radicale; in genere, infatti, l’aglio non ha bisogno di molto concime, piuttosto ama lo zolfo presente naturalmente nel suolo.
Tenendo conto di questo, si può procedere con la semina degli spicchi (i bulbilli) che si ottengono dividendo il bulbo (chiamato anche testa o capocchia). Vanno piantati per file, interrandoli con la punta rivolta verso l’alto.
La semina deve avvenire nel mese di novembre oppure di febbraio, quindi in inverno, in modo da ottenere la pianta dopo circa 6 mesi, in estate.
Sesto di impianto dell’aglio
Gli spicchi devono essere piantati a una distanza di 20 centimetri tra le file e di 10 centimetri lungo la fila. In genere, si possono inserire 20-30 spicchi per ogni metro quadro.
Se si ha a che fare con un terreno pesante o particolarmente argilloso, è opportuno accertarsi che l’acqua scorra e non ristagni.
Come si coltiva l’aglio?
Nelle varietà di aglio che vanno in fiore è importante tagliare il “bigolo” e seguire le linee guida di rotazione e consociazione: l’aglio, infatti, è un ottimo compagno di altri ortaggi quali carote, sedano, cavoli, insalate e ravanelli; di conseguenza, è opportuno farlo ruotare evitando di piantarlo una seconda volta nello stesso posto e, soprattutto, di farlo seguire ad altre liliacee come cipolle, porri e asparagi.
In merito all’irrigazione, l’aglio non ha bisogno di molta acqua; di solito, infatti, bastano le piogge, ma nel corso dei mesi primaverili ed estivi può essere utile irrigare quanto basta. Una volta che il bulbo si sarà formato, si potrà evitare di continuare a irrigare, soprattutto per prevenire l’insorgere di muffe e malattie.
Come si coltiva l’aglio in vaso?
L’aglio può essere coltivato anche in vaso, per poi essere riposto comodamente in balcone. Basta semplicemente scegliere un terreno sabbioso e drenante, da posizionare su uno strato di ghiaia, ed evitare di irrigare troppo spesso.
Quando si raccoglie l’aglio?
La raccolta dei bulbi d’aglio può avvenire dopo circa 5-6 mesi dalla semina degli spicchi. Il momento ideale lo si può dedurre dal gambo piegato e svuotato a seguito dell’interruzione degli scambi di clorofilla tra foglie e bulbo. Quando l’aglio appare secco lo si può raccogliere, per poi essere lasciato ad asciugare per un paio di giorni al sole.
Come si conservano i bulbi dell’aglio?
Dopo essersi seccato per bene, l’aglio deve essere conservato al riparo dalle muffe, quindi in luoghi freschi e ombreggiati.
Quali sono i parassiti e le malattie dell’aglio?
Nel corso della coltivazione dell’aglio è bene fare attenzione a eventuali parassiti e malattie che potrebbero colpirlo, impedendone così il corretto sviluppo e la produzione di nuovi bulbi. In particolare, l’aglio è soggetto a:
- muffa bianca: comporta la formazione di una leggera patina di muffa sulle foglie;
- mosca dell’aglio: le larve si depositano sui bulbi, ne mangiano la tunica e favoriscono la comparsa di virosi, batteriosi e altre malattie;
- nematodi;
- peronospora: consiste in una malattia che si manifesta con foglie grigiastre e con macchie;
fusariosi: molto diffusa tra gli ortaggi; - ruggine: comporta macchie giallastre sulle foglie;
- marciume dei bulbi: è dovuto ai funghi e si verifica quando la tunica è danneggiata o l’essicazione non è avvenuta nel modo corretto.