Il pomodoro ha origine in Perù per opera prima dei Maya e poi degli Aztechi. Da sempre rientra tra le colture più importanti di un orto, dato che può essere utilizzato nei modi più svariati nella preparazione di piatti gustosi e salutari.
Può essere coltivato da agricoltori specializzati, così come all’interno di un orto domestico per averne sempre in gran quantità a portata di mano; ovviamente, in entrambi i casi è necessario seguire alcune regole per farlo crescere al meglio e, soprattutto, in modo del tutto naturale e biologico.
In fondo, quanto può essere soddisfacente mangiare un pomodoro coltivato e raccolto direttamente dalla propria pianta? Ecco qualche consiglio utile per ottenere un ottimo risultato!
Terreno e clima adatti al pomodoro
Il terreno ideale per la coltivazione dei pomodori deve avere ph 6, deve essere sciolto e drenante e non deve presentare ristagni d’acqua, che comporterebbero malattie dannose per la pianta. Inoltre, un buon raccolto è assicurato da un suolo ricco di nutrimenti e sostanze organiche, dei quali i pomodori sono molto ghiotti.
Al contempo, la pianta di pomodoro soffre il freddo e teme il gelo, quindi richiede una buona esposizione al sole. Si può coltivare in tutta Italia, quindi, a patto che il terreno goda dei raggi solari. La pianta teme anche un’aridità eccessiva, quindi è sempre meglio procedere con pacciamature e irrigazioni.
Concimazione del pomodoro
La concimazione sta alla base di un buon raccolto di pomodoro, soprattutto se il terreno lo ha già ospitato in passato. L’apporto più consistente deriva dalla concimazione di fondo, che consiste nell’aggiungere del fertilizzate durante la lavorazione preparatoria del suolo.
Generalmente, bisognerebbe apportare 0,6 kg di concime organico pellettato per metro quadro e moltiplicarlo per 10 nel caso di letame o compost maturo. Se è possibile scegliere, il consiglio è di optare per il letame maturo, dato che regala al suolo maggiore sostanza e ne migliora la struttura. Volendo, si può anche intervenire in corso d’opera aggiungendo prodotti organici idrosolubili come borlande o sangue di bue, entrambi ottenuti alla lavorazione della barbabietola.
Semina del pomodoro e sesto di impianto
La pianta di pomodoro deve essere seminata in semenzaio tra febbraio e marzo e germoglierà nell’arco di una settimana circa. Il luogo di semina deve essere caldo, con almeno 24°C, mentre per crescere la pianta richiederà almeno 13°C.
Per decidere, poi, a che distanza trapiantare le piantine è necessario sapere se ogni singola pianta è a portamento determinato (cioè che smette di crescere dopo aver raggiunto una certa dimensione e, di conseguenza, non richiede alcun supporto), o a portamento indeterminato (cioè che non si sa quando smetterà di crescere, quindi i supporti sono necessari). Di solito i pomodori sono a crescita indeterminata, quindi si dispongono in file distanti tra loro 70 cm con sostegni costruiti a bina (si fanno due file appaiate e i sostegni di incrociano e si legano in alto, in modo da guadagnare stabilità).
In caso di piante a portamento determinato, invece, si possono creare file distanti tra loro 120 cm, dato che si svilupperanno in senso orizzontale e non in verticale.
Trapianto del pomodoro
Dopo essere state seminate in semenzaio, le piantine di pomodoro vengono trapiantate in vaso fino alla fase di prefioritura: è a questo punto che si possono trapiantare, a patto che la temperatura non sia sotto ai 10°C. I fiori, infatti, necessitano di almeno 13°C per sbocciare.
Effettuato in questa fase, il trapianto permette di disporre le piante con i fiori rivolti all’esterno dell’aiuola, in modo che anche i frutti cresceranno seguendone l’inclinazione e facilitandone la raccolta.
Coltivazione del pomodoro
Arriviamo, adesso, al momento della vera e propria coltivazione del pomodoro, che prevede tutta una serie di accorgimenti necessari per consentirgli di crescere al meglio: predisporre i sostegni giusti, eliminare le erbe infestanti, irrigare correttamente e procedere con una potatura ottimale. Vediamoli nel dettaglio:
Costruire i sostegni per il pomodoro
La pianta di pomodoro ha bisogno di validi sostegni per crescere per due motivi: evitare di “sdraiarsi” o, peggio, evitare che si spezzi sotto il peso dei frutti. Questi sostegni possono essere predisposti in modo diverso, anche seguendo delle impalcature fai da te; l’importante è che siano efficaci e funzionali.
In generale, per le piante a crescita determinata può bastare un semplice palo verticale ben fissato nel terreno, anche se è consigliato costruire delle strutture più solide e articolate. L’obiettivo finale è di garantire alla pianta una posizione eretta e una buona esposizione al sole.
Potatura e sfemminellatura del pomodoro
La pianta di pomodoro genera dei germogli ascellari, cioè posizionati all’ascella delle varie foglie, conosciuti anche come “cacchi” o “femminelle”; questi vanno tagliati in prossimità della base non appena possibile, dato che disperdono le energie della pianta, e lo stesso vale per i succhioni.
Non appena rimossi, sia le femminelle che i succhioni possono essere riutilizzati per produrre la pianta a talea, ottenendo così pomodori tardivi. Gli ascellari, invece, possono essere posizionati ai piedi della pianta per dare ulteriore nutrimento al terreno.
Dopodiché, il pomodoro va lasciato crescere fino a settembre, per poi cimare il germoglio centrale lasciando che la pianta continui a svilupparsi in altezza piuttosto che in lunghezza.
Irrigazione del pomodoro
Non esistono indicazioni universali sulla quantità di acqua da apportare al terreno in fase di coltura del pomodoro; fatto sta che è di certo un ortaggio che richiede un certo fabbisogno idrico. Di conseguenza, è possibile affermare che si può procedere con 1.400 litri ogni metro quadro per le coltivazioni in serra, mentre per quelle all’aperto dipende molto dal clima e dal tipo di terreno.
In media bastano dai 600 ai 900 litri di acqua, compresa quella derivante dalla pioggia, quindi si può considerare che 1 millimetro di pioggia equivale a 1 litro di acqua per ogni metro quadro. In caso di siccità, si può procedere con l’irrigazione 1-2 volte a settimana, in modo abbondante ma evitando sempre e comunque i ristagni.
Rotazione colturale del pomodoro
Il pomodoro, essendo un ortaggio che richiede un’abbondante concimazione, lascia al terreno una fertilità residua tale da poter essere sfruttata da piante meno bisognose. Dopo la raccolta del pomodoro, infatti, si può tranquillamente procedere con la semina di leguminose (fave, ceci, piselli e fagioli) e liliacee (come aglio e cipolla).
Malattie del pomodoro
Come tutte le piante, anche quella di pomodoro è soggetta a determinate malattie, che devono essere prevenute e curate tempestivamente. Se emergono malattie funginee è bene sottolineare che le piante devono essere bruciate o buttate nella spazzatura e che non possono assolutamente essere utilizzate per realizzare alcun tipo di compost.
Considerando, poi, che le spore di alcune malattie come la peronospora o il fusarium possono rimanere nel terreno, potendo così colpire il raccolto per gli anni successivi, è molto importante effettuare la rotazione delle colture: se si creano condizioni sane è possibile evitare i trattamenti e ottenere validi risultati.
Insetti e parassiti del pomodoro
Oltre che dalle malattie, i pomodori possono essere attaccati anche da insetti e parassiti altamente dannosi che è possibile allontanare sia con metodi biologici, sia (in casi estremi) con l’applicazione di insetticidi tossici. Tra i più ricorrenti troviamo afidi, elateridi, nottue, dorifora, mosca bianca, cimici, limacci e lumache, topi e arvicole.
Varietà di pomodoro
Infine, un ultimo consiglio riguarda le varietà di pomodoro che possono essere scelte e selezionate per entrare a far parte del proprio orto personale. Le differenze sono diverse e dipendono da numerose caratteristiche dell’ortaggio:
- forma (piriforme, allungato, rotondo, a ciliegina);
- colore (giallo, rosso o con striature nere o verdi);
- tipo di crescita (determinata o indeterminata).
Di solito, i pomodori con crescita determinata sono quelli destinati all’industria, mentre le varietà a crescita indeterminata sono adatti a una coltivazione “casalinga” in grado di coprire il consumo medio di una famiglia che desidera servire in tavola della buona verdura fresca.
Inoltre, preservare le sementi di pomodori da un anno all’altro si rivela sempre una buona idea per conservare una varietà specifica ed evitare di acquistare pomodori a ogni cambio stagione.
Adesso che hai tutte le nozioni che ti servono, puoi iniziare a coltivare il pomodoro rendendo il tuo orto colorato, completo e soprattutto genuino!